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La Preghiera del Pater

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LA PREGHIERA DEL PATER”

di Oscar Esile

Tutti abbiamo recitato il “Padre Nostro”, e molto probabilmente centinaia di volte. Dal momento che è attribuito a Cristo l'averci offerto questa preghiera come Sua Eredità, vale la pena di soffermarsi. Dal vangelo di Matteo, cap. 6, vers. 5-15: Pregare in segreto: “[5] Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. [6] Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”. [hanno già ricevuto la loro ricompensa. [6]. Significa che non devono aspettarsi altro! Sono pieni della loro boria!].

La vera preghiera. Il Pater: “[7] Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. [8] Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate. [Stando a queste parole -il Padre vostro sa-non serve a nulla pregare, in quanto Dio sa di cosa si ha bisogno. Dato che attraverso il Sacrificio di Cristo immette in noi quanto necessario alla nostra evoluzione.

È Cristo che completa la Creazione iniziata dal Padre! Dopo essere venuti in possesso del -Frutto della Conoscenza-, donatoci dalla Donna Eva, chissà perché fatto riferire al Peccato ed alla disubbidienza dell'uomo a Dio. Cristo ci consegna il -Frutto della Vita, che è Vita Eterna-, che non è riferito alla singola persona, ma all'Umanità Intera vissuta prime e che vivrà dopo Cristo!].

Questo è il Padre Nostro che ci fanno recitare le nostre guide: [9] Voi dunque pregate così:/ Padre nostro che sei nei cieli,/ sia santificato il tuo nome;/ [10] venga il tuo regno;/ sia fatta la tua volontà,/ come in cielo così in terra./ [11] Dacci oggi il nostro pane quotidiano,/ [12] e rimetti a noi i nostri debiti/ come noi li rimettiamo ai nostri debitori,/ [13] e non ci indurre in tentazione,/ ma liberaci dal male.

Le nostre guide spirituali i vers. 5-6-7-8, compreso il 14-15 ci vengono mutilati, dal Padre Nostro, dove si afferma: “[14] Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; [15] ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe”.

Da queste parole si evince che da dopo Cristo, siamo noi che dobbiamo assumerci incarico di Giudizio, verso i propri simili, e solo dopo Dio, e Cristo ne prendono nota. Se io non perdono chi mi ha offeso, neanche Dio lo fa! Sono appunto le gesta e i comportamenti che ci dettano da piccoli, con parole che continuiamo a ripetere che perdono significato col tempo, dal momento che non ci aiutano a pensare con il proprio cervello, attraverso il dibattito ed il Coinvolgimento.

Tutto ci viene imposto dall'alto attraverso gerarchie per scaricarci dalle responsabilità. In quanto sorgono istituzioni non per seguirci nella crescita, ma si arrogano il diritto di pensare per gli altri, anziché per sé stessi perché non si: “Inganni la Realtà, facendone perdere il significato”. Cristo, a differenza delle nostre guide spirituali, consiglia di chiudersi nella propria camera, perché la preghiera abbia effetto. “[6] Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”. Ed in 8: [8] Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate”.

Ci avvisa anche che Dio conosce i nostri bisogni, e provvede a fornirceli prima che gli si chiedano. Dio ci precede avendoci forniti di quanto necessita alla nostra evoluzione dalla Creazione, dal Big-Bang, prima che la Terra fosse formata. In quanto Dio creatore non può comunicare con noi, e influenzare le nostre volontà, o seguirci come singole persone, o ne saremmo delle marionette guidati da fili dal Creatore.

Mentre quanto fatto attraverso Cristo, lo è per tutta l'Umanità intera. “[9] Voi dunque pregate così:/ Padre nostro che sei nei cieli,/ sia santificato il tuo nome;/ [10] venga il tuo regno;/ sia fatta la tua volontà,/ come in cielo così in terra”. Quanto i nostri antenati avevano proiettato in alto dei cieli dove credevano ci fosse la dimora delle divinità, Cristo lo Realizza in questo nostro Mondo, su questa nostra Terra. <<Sia fatta la tua volontà,/ come in cielo così in terra>>.

Pertanto la “La Terra la si deve considerare cielo, secondo i nostri antenati, in quanto è diventata Cielo attraverso il Sacrificio di Cristo”. Si prosegue con: “[11] Dacci oggi il nostro pane quotidiano,/ [12] e rimetti a noi i nostri debiti/ come noi li rimettiamo ai nostri debitori,/ [13] e non ci indurre in tentazione,/ ma liberaci dal male”. Dio è disposto a fornirci il pane quotidiano, in quanto l'universo è creato per l'Uomo, e non noi per l'universo.

Con il realizzarsi del Sacrifico di Cristo si ribalta, o meglio si completa quanto veniva professato nel vecchio testamento dove tutto era sottomesso al Dio Creatore, in quanto ci faceva da -Tutore, attraverso l'istinto primordiale rispondendo di ogni nostro agire. Non vi erano colpe in noi se ci si uccideva per la difesa del gruppo, o del territorio che ci sfamava. In quanto creati in similitudine agli animali, non si aveva coscienza di esistere-.

È con la Legge, il Decalogo che formiamo coscienza di essere parte gli uni gli altri. Non siamo -Creati, Esseri Umani Perfetti-, ma in divenire in immagine e somiglianza di Dio. Le nostre guide spiritali ritengono completa la preghiera del Padre Nostro, decapitandone i vers. 5, 6, 7 e 8. Ma ancora più grave è eliminare i versetti 14, e 15. “[14] Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; [15] ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe”.

Il -Peccato- che ci toglie Cristo non è il -Peccato- che intendono le nostre guide spirituali, ma è il -Peccato che ci ha impresso il Creatore, come Sigillo di averci Creato non perfetti Esseri Umani, in quanto plasmati dalla polvere del suolo-. Quando prima di Cristo si era impregnati del -Peccato, nessuno poteva Peccare, in quanto privati del Frutto della Conoscenza non si aveva discernimento del bene dal male-.

Nel toglierci il -Peccato- Cristo riconosce in noi capacità di Giudizio ed in grado di assumerci responsabilmente la nostra esistenza. Mentre definisce -Colpe, Debito, ciò che consideriamo Peccato, che è nostro dovere occuparcene-. Le nostre guide non sono in grado di assimilare che Cristo attraverso il Suo Sacrificio ci abbia cambiati da Uomo Materiale come eravamo considerati prima di Lui, in Uomo Spirituale. Tutto questo le nostre guide lo proiettano ancora in un'esistenza nell'aldilà, mentre Cristo lo ha fatto per questa nostra esistenza, per questo nostro mondo.

La Vita Eterna, non è riferita alla singola persona, ma all'Umanità intera, vissuta prima di Cristo, coetanea e che avrà vita su questa Terra. Tutte le persone che hanno contribuito all'incarnarsi del Messia, nella persona di Cristo, secondo le nostre guide spirituali non le considerano salvate, non avendo conosciuto Cristo. Mentre se si sa capire quanto si legge, Cristo si è Sacrificato per tutta l'Umanità, sia per i nostri antenati vissuti prima, che vissuti dopo anche se non esistevamo. E non può essere diversamente, o si dovrebbe considerare che Dio faccia differenze tra le sue creature.

Secondo Cristo pertanto, solo dopo il nostro Giudizio, Dio ne prende atto confermando quanto da noi deciso. -Se io perdono le colpe di chi mi ha offeso, anche Dio mi perdona. Ma se io non perdono chi mi ha recato offesa, neanche Dio lo fa-. Questi due versetti, se capiti da diventare nostra convinzione, sono in grado di attuare il cambiamento che era nelle velleità dei nostri antenati, conseguito attraverso una nuova corrente di pensiero nell'incarnarsi del Messia. I nostri antenati, nel sottomettersi al Dio Creatore vi scaricavano ogni incombenza nelle Sue mani, in quanto ci faceva da -Tutore- attraverso l'istinto primordiale.

Ma che non può più esserlo una volta prodotto coscienza di essere parte gli uni degli altri. È attraverso il Sacrificio di Cristo che viene messo tutto in nostre mani, seppure con aspettative diverse. Pertanto secondo il mio modesto parere: -La Preghiera non deve mai essere una supplica al Creatore, a Dio ma la sola ricerca interiore per accettare la nostra condizione, e darsi da fare perché si possa migliorare la consapevolezza del vivere, sapendo che è già in noi quanto necessario alla nostra evoluzione. Mentre Dio non può nulla.

È dalla Creazione che Dio Creatore ci immette le caratteristiche e proprietà necessarie alla nostra evoluzione, con il compito che noi le si sviluppino. Nessuna divinità, o Dio Creatore ha possibilità di modificare quanto ha stabilito dalla Creazione, e tanto meno influenzare le nostre volontà. In quanto seppure evoluti da microorganismi, senza alcuna nostra coscienza ci siamo evoluti in Esseri Umani.

Pertanto in noi è dalla Creazione che viene immesso -Input- perché ci sviluppassimo quali siamo. È del tutto ovvio che le divinità, Dio Creatore, siano Creature come frutto del nostro ingegno. Essendo anche Cristo Frutto di un percorso di almeno due millenni, di una nuova corrente di pensiero con velleità d'incarnare il Messia.

Ma un salto di qualità così -Banale per Capire- sembra che sia a noi impossibile prenderne coscienza. L'avere ipotizzato un'esistenza nell'aldilà non giustifica la nostra esistenza. Ma ci toglie la possibilità di prenderci responsabilmente della nostra esistenza.

Mi chiedo: “Dove trovare Guide talmente umili, e di grande levatura Umana, che nella loro esistenza abbiano prodotto tale Umile Stima e Fiducia nell'Uomo dimostrata da Cristo, da ritenerlo in grado di alimentarsi attraverso il Coinvolgimento, in piccole comunità, a portata di Uomo. Aggiungerei, e sappia dello Spirituale e Soprannaturale che è in noi da sottostare a queste semplici Universali Indicazioni.

Ci vorrebbe chi avesse prodotto in sé tale immensa stima e dignità nell'Uomo, da ritenerlo degna Creatura di Dio; seppure di quel Dio Creato dai nostri antenati. Ed avesse veramente a cuore la salvezza dell'Umanità, e sapesse sacrificarsi non la propria vita, ma l'Orgoglio di appartenere a Divinità a Dio, dedicandosi al proprio simile, che è pur Creatura di Dio.

Non possiamo attribuire a Dio, solo quello che ci conviene! Creiamo civiltà dove crediamo possibile ad Ognuno fare ciò che si vuole, con il beneplacito delle Divinità, del Dio Creatore, che manipoliamo sempre più. (ed aggiungo ora: Ci basti una Supplica per ritornare vergini, dopo esserci prostituiti).

Vostra Nullità, l'analfabeta Oscar Esile

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